CHIESA VIVA
   
 

L’ELETTA

DEL DRAGONE

       
 

ESITAZIONI E TERRORI

Io mi ostinai, un pò per paura, un pò per spacconata a non entrar più nella Loggia se non accompagnata, e a non invocare più il Dragone. Ma io sentivo ormai a ogni momento attorno a me sbuffare la sua collera. Lo spavento mi strinse il cuore durante alcune notti. Fui ridotta in uno stato orribile.

Me ne servii per motivare presso il Consiglio la mia assenza alla maggior parte delle sedute: ma la situazione non poteva andare avanti a lungo. Io stessa temevo che il Dragone, profittando della mia assenza, avvertisse gli Iniziati e chiedesse la mia punizione, e sapevo bene che quella gente avrebbe trovato mille modi per procurarmi la morte.

Pensai a quella Potenza Superiore, che comandava anche al nostro preteso Spirito Supremo, come il Destino un tempo agli Immortali. E la tentazione miveniva di pregare quel Dio sconosciuto. Ma non osavo: me ne sentivo indegna; ma già sordamente speravo potere un giorno osare; e questo vago sentimento di un sovrano ricorso arrestò la mia mano.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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