CHIESA VIVA
   

 

 

 
 
 

 

 

 

Conoscere la Massoneria

 

Chiesa Viva n°368

Il 27 luglio 1844, Giuseppe Mazzini, il famoso patriota italiano, scriveva da Londra: «Il Vitello d’oro è onnipotente in Francia, e (James) Rothschild potrebbe diventare re, solo se lo volesse»1.

Il “New York Times”, di proprietà, nel 1921, dell’ebreo Adolph Ochs ed edito dall’ebreo Miller, a proposito dell’ebreo Ernesto Nathan, ex Sindaco di Roma, l’11 aprile 1921, così narrava:

«Il padre di Ernesto Nathan, di genitori ebrei, era un banchiere membro della famiglia Rothschild del ramo di Francoforte. Tra gli inquilini della fatiscente casa d’affitto nella quale Ernesto era nato, vi era un patriota (!!) italiano, Giuseppe Mazzini, le cui opere furono pubblicate da Ernesto. Nel 1859, il padre di Ernesto morì e la casa divenne il rifugio di patrioti. Ernesto divenne il direttore de “La Roma del Popolo”, giornale lanciato da Giuseppe Mazzini...

Nel 1907, Ernesto Nathan fu eletto Sindaco di ROMA dagli anticlericali che rovesciarono l’antica tradizione di designare come Sindaco un membro di una delle antiche famiglie romane. Mai un Sindaco fu ricevuto con attacchi così ingiuriosi da oltrepassare ogni limite plausibile. Nathan, che era un massone, salì in grado fino a divenire Gran Maestro e poi Onorabile Gran Maestro».

Nel libro del Conte Cherep-Spiridovich, “The Secret World Government”, a proposito di Ernesto Nathan e di Mazzini, leggiamo:

«Dopo la morte di Anselm-Amschel Mayer Rothschild (6 dic. 1855), capo della dinastia Rothschild del ramo di Francoforte, le sue attività finanziarie furono dirette dai suoi nipoti: Barone William e Barone Charles, figli di Karl Rothschild, capo del ramo di Napoli, e morto il 10 marzo 1855.

(...). Karl Rothschild, l’anima della misteriosa e anti-cattolica “Alta Vendita”, prima di lasciare l’Italia vi stabilì un suo cugino, Nathan Rothschild, per continuare il suo lavoro satanico di trasformare i patrioti italiani in anarchici e in atei.

Suo figlio si chiamava Ernesto Nathan.

Questo “pig” (maiale) comprò un palazzo con una “Cappella” del cui altare fece una latrina per i suoi massoni. Il fare di un Sacro Altare una latrina entusiasmava i veri massoni, così, il padre di Ernesto Nathan, un Rothschild e un satanista, scoprì Mazzini e gli “insegnò” a “sputare” su Cristo, come del resto faceva suo figlio Ernesto.

Mazzini era povero e, dopo aver acconsentito di diventare un Kerensky italiano, Nathan, con tutta probabilità, fu inviato da Londra con i fondi dello stesso Lionello Rothschild, il quale, secondo il Disraeli, sosteneva tutti gli anarchici, i bolscevichi, ecc.. Ernesto Nathan era nato nel 1845»2.

Nell’opera di Roger Lambelin, “L’Imperialism d’Israel”, sempre a proposito di Ernesto Nathan e di Mazzini, si legge: «Ernesto Nathan era un ebreo proveniente dall’Inghilterra. La sua bella madre riuniva nel suo salotto molti rivoluzionari italiani: Mazzini, Crispi, ec.»3.

Nesta Webster, nella sua opera “World Revolution”, scrive: «Mazzini, sebbene si professasse cristiano e patriota, si era unito alla schiera dei Carbonari, dove, però, le sue attività semplicemente eccitavano la derisione dei membri dell’“Alta Vendita”, che ritenevano che fosse l’anima e non il corpo il vero punto dell’attacco»4.

Spiridovich, nella sua opera, continua: «Nella seguente lettera di Ernesto Nathan (Rothschild) (si veda: “Le Diable au XIX siècle”) viene confermato “Il Piano Infernale”, menzionato dall’ebreo Lemann:

“La moltitudine, disillusa dal Cristianesimo, la cui anima deista sarà in quel momento senza riferimenti, assetata di un ideale, ma senza sapere dove dirigere la sua adorazione, riceverà la Vera Luce dalla manifestazione universale della pura dottrina di Lucifero, resa pubblica; una manifestazione che sorgerà dal movimento generale di “reazione”, che seguirà la distruzione dell’Ateismo e del Cristianesimo, entrambi conquistati e sterminati allo stesso tempo”»5.

1 Jessie White Mario, “The birth of modern Italy”, p. 62.

2 Conte Cherep-Spiridovich, “The Secret World Government”, Omni Pubblications, p. 163.

3 Roger Lambelin, “L’Imperialism d’Israel”, Paris, p. 152.

4 Nesta Webster, “World revolution”, p. 122.

5 Conte Cherep-Spiridovich, op. cit., p. 164.
 
TORNA
 
 
TORNA