CHIESA VIVA
   

 

 

 
 
 

 

 

Conoscere la Massoneria

 

Chiesa Viva n°357

La circolare, del 3 dicembre 1887, del Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Adriano Lemmi, a tutte le Logge d’Italia, diceva: «L’anniversario del 20 settembre 1870 del giorno in cui Roma è diventata capitale d’Italia, e nel quale il potere temporale del Papa è stato rovesciato, riguarda la Frammassoneria esclusivamente. Esso è un anniversario, una festa puramente e semplicemente massonica, perché determina il giorno d’arrivo della Massoneria italiana a Roma, meta cui essa s’indirizzava da così lunghi anni».

Il massone del 33° grado, Domenico Margiotta, abiurata la Massoneria e convertitosi al cattolicesimo, nel suo libro “Ricordi di un trentare ...”, su questa data, scrive:

«Infatti, la data del 20 settembre 1870 non è una data italiana soltanto; è soprattutto una gran data frammassonica. Essa segna, contempraneamente, la soppressione del potere temporale del Papa e la nascita di un Rito Supremo, introdotto nella Massoneria, per dare il carattere satanico a quella vaga divinità più o meno ben conosciuta sotto il nome di “Grande Architetto dell’Universo”.

«Mazzini, negli ultimi anni che precedettero la presa di Roma s’era messo in relazione con un capo Massone di Rito scozzese americano, il F... Alberto Pike, presidente del Supremo Consiglio di Charleston, e gran cabalista, che si era dedicato, con passione, a tutti gli studi dell’occultismo, ed era onorato di grande influenza dal punto di vista dottrinario.

«Mazzini aveva capito che la Frammassoneria sarebbe stata una leva potente per mettere sottosopra il mondo intero, ma la vedeva divisa in numerosi Riti, spesso tra loro rivali e talvolta persino ostili. (...). Ma perché mai Mazzini si rivolse ad Alberto Pike e non ad un altro capo del Grande Oriente, o del Consiglio Supremo? Perché il Rito Scozzese Antico e Accettato, se non il più importante per il numero di addetti, è quello che è praticato nel più gran numero di paesi, e perché il Pike aveva un peso considerevole sui Consigi Supremi nazionali di questo Rito, ed era già riconosciuto come il capo più esperto in campo di dommatica e di liturgia.

«Ora, come aveva voluto l’unità d’Italia, per abbattere il potere temporale della Santa Sede, Mazzini macchinava per l’unità della Massoneria, per distruggere la Chiesa nella sua potestà spirituale.

«Il Mazzini, però, non fu il primo a occuparsi dell’unità della massoneria, infatti, il F... Ragon, dai massoni francesi chiamato il loro “Autore sacro”, parlando dell’unificazione dell’umanità, ha scritto: “Ma questa unificazione degli uomini non può realizzarsi se non dove l’unità massonica esista veramente; ossia quand’essa emanerà da un centro unico, da un immenso Congresso superiore che dia l’impulso intellettuale e amministrativo al centro unico e secondario di ciascuno Stato o Nazione... Per raggiungere questo fine, concepito da secoli, ossia per giungere alla formazione di un centro unico universale, è indispensabile che non vi sia che una sola direzione in ogni singolo Stato...”1.

«Il Ragon e Mazzini non erano però d’accordo su come procedere per mettere in atto questa unificazione. Per il Ragon, bisognava che in ogni paese non vi fosse che una sola federazione di Logge e, per conseguenza, un solo rito per tutta la Frammassoneria del globo; Mazzini, invece, che aveva uno spirito assai pratico, pensava fermamente che non si dovessero sopprimere tutti i riti, a beneficio di uno solo, ma egli diceva: “Lasciamo sussistere tutte le federazioni tali e quali sono; conserviamo pure tutti i riti quali essi esitono, coi loro sistemi, le loro autorità centrali e i loro modi di corrispondenza tra gli altolocati d’uno stesso rito; ma diamo origine ad un Rito Supremo che resterà ignoto e nel quale noi iscriveremo i massoni dell’alta sferra che ci piacerà, ed ai quali imporremo il più rigoroso segreto verso gli altri loro fratelli dei riti ordinari. Mediante questo Centro Universale, governeremo tutta la Massoneria; esso sarà il Centro Universale unico, tanto più potente, nella direzione, quanto più sarà ignorato”2»3.

1 Cfr. Ragon, “L’Ortodossia massonica”, 1853, p. 354.

2 Cfr. “Lettera di Mazzini ad Alberto Pike”, del 22 gennaio 1870, data-ta a Londra.

3 Cfr. Domenico Margiotta, “Ricordi di un trentatre ...”, Delhome e Briguet, Editori, Parigi settembre 1895, pp. 73-74.

 
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